sabato 9 gennaio 2016
Perché gli studenti si comportano in modo scorretto?
Secondo l’esperienza
di Linda Albert gli studenti tentano di soddisfare il bisogno di appartenenza senza
successo attraverso i comportamenti scorretti. Gli studenti si pongono
“obiettivi magici”, lo studente pensa: “Se faccio così qualcuno si accorgerà di
me… Piuttosto che sentirmi invisibile voglio rendermi visibile con questi
gesti…”.
Quali sono i gesti
che renderebbero visibile uno studente?
- La ricerca di attenzione
- La ricerca di potere
- La ricerca della vendetta
- L’evitare il fallimento
Comportamento
di ricerca di attenzione
I meccanismi di
ricerca di attenzione attraverso comportamenti che danno fastidio al docente
sono molteplici e possiamo classificarli in comportamenti attivi:
tamburellare le dita, giocare con la matita, avere la gomma in bocca, giocare
con i capelli, alzare la voce, offendere, picchiare il compagno (da notare:
sono tipici comportamenti secondo alcuni di “scuole disagiate”) e comportamenti
passivi di disturbo: iniziare il lavoro e non terminarlo, iniziare a
leggere e subito chiedere di andare al bagno, essere etichettato come pigro.
Affermazioni dello studente tipo: “Prof, come mai mi hai messo otto invece che
nove?”…
Questi
comportamenti passivi sembrano
evidenziarsi di più nelle scuole di
“élite”…
Mancando comunque
una ricerca educativa sul campo queste sono solo notizie di racconti di senso
comune. In educazione invece sono necessarie le evidenze empiriche.
Comportamento
di ricerca di potere.
Quando non ricevono
sufficiente attenzione da sentire che appartengono alla classe, alcuni studenti
fanno ricorso al comportamento di ricerca di potere. Tramite parole e azioni
tentano di mostrare che non possono essere controllati dall’insegnante, che
faranno come piace a loro.
Negli insegnanti
scatta la paura di perdere il controllo della classe…
Quali sono i
comportamenti di potere-passivo?
· Prof non ho capito?
· Prof mi ripeti…
· Prof ho dimenticato il quaderno
· Prof non posso venire alla lavagna perché mi guardano
· Prof hai detto che facevamo questo…e adesso non lo
facciamo più
…un tentativo
continuo di minare l’autorità educativa del docente.
Gli alunni che
ricercano potere per essere visibili potrebbero essere una buona risorsa come
leader nei lavori educativi di gruppo.
Comportamenti
di ricerca di vendetta
Dopo la fase di
simbiosi con i genitori, durante l’infanzia, lo studente inizia a cambiare…
Inizia a comportarsi “male” nei confronti dei genitori che comunque teme.
Spesso questi studenti possono proiettare la loro rabbia-vendetta nei confronti
del docente che percepiscono come impotente. Gli studenti in questo caso
mettono spesso alla prova i docenti di religione. Siccome la disciplina non
conta…neanche lui conta…adesso lo mettiamo alla prova. Talvolta il docente di
religione e la sua ora possono diventare spazio di proiezione di tutte le
vendette e cattiverie che i ragazzi vorrebbero agire.
Comportamento di
ricerca del fallimento
Molti studenti hanno
una intensa paura di fallire. Alcuni, specialmente quando i compiti assegnati
sono difficili, si tirano indietro e smettono di tentare, preferendo apparire
piuttosto pigri che stupidi.
Il libro di testo
la Legge che riguarda anche l’adozione del libro di testo è il D. Ls . 16 aprile 1994, n. 297. Potete scaricarlo in pdf ...QUI (CF CAPO V Libri di testo e biblioteche scolastiche)
Si può compiere una ricerca con parole chiave libro + testo e obbligo (adozione/acquisto). Non troverete mai espresso alcun obbligo di adozione... per nessuna disciplina. Il MIUR commissionò una interessante ricerca sulla obbligatorietà delle adozioni nei vari Stati che compongono l’Unione Europea. Si chiama “rapporto Eurydice” e lo scaricate da: QUI ... è stata dimenticata proprio l’Italia?
Nell'Unione Europea:http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/eurydice/libri_testo_UE_2.pdf
Commenta di seguito citando la normativa di tua conoscenza.
Uguaglianza!
Per una equa selezione tutti devono avere lo stesso compito: prego, arrampicatevi su quell'albero! |
venerdì 8 gennaio 2016
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Corso 2016 - Progetto Formativo
8 (tutor) e 9 (IdR) Gennaio 2016
VALUTARE = DARE VALORE
Valorizzare l’Idr e l’IRC nella prospettiva della speranza
PROGETTO FORMATIVO
Bisogni degli Idr nel contesto della scuola attuale
La valutazione è l’ultima nuova sfida che sta già investendo la scuola, la sua organizzazione, i Dirigenti e non ultimi gli insegnanti. Già la valutazione esterna delle Istituzioni Scolastiche ha toccato l’area degli apprendimenti degli alunni, ma presto, dopo le prime valutazioni esterne su base volontaria, tutte le scuole entreranno nel circuito della valutazione nell’ottica della qualità e del miglioramento. Gli Idr sono pronti a tutto questo? In che senso, come educatori e docenti cristiani consideriamo la valutazione? Può la valutazione diventare risorsa di cambiamento nella prospettiva del dare valore e riorientare, nell’ottica della speranza? Oppure è solo un rischio di potere e giudizio “svalutante”?
In questo contesto, il Corso vuole offrire agli Idr di ogni ordine e grado l’opportunità di misurarsi con l’esigenza dell’autovalutazione e valutazione personale-professionale nonché con le modalità di valutazione autentico-qualitativa nei confronti dei propri alunni, orientandoli allo sviluppo di sé nella prospettiva della speranza.
Finalità
Il Corso si propone allora di valorizzare in primo luogo il contributo di alcuni Idr tutor che si sono incontrati precedentemente in un focus group laboratoriale (mese di aprile 2014) sperimentando pratiche formative e autoformative da valorizzare poi con gli altri colleghi della propria Diocesi. Inoltre si favorirà il coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti nelle seguenti aree formative:
- essere maggiormente in grado di gestire la classe sviluppando in particolare capacità di autovalutazione negli studenti;
- essere sensibili rispetto ad una propria autovalutazione come docenti utilizzando eventuali modelli dispositivi che la ricerca attuale può offrire;
- dare valore ai percorsi di maturazione degli alunni/studenti, essendo in grado di riconoscere i loro guadagni formativi e di rimandare feedback positivi nella prospettiva dello sviluppo progressivo e della speranza personale.
Buon Lavoro
don Marino, Cristina, Pino, Roberto.
Diario Professionale
Le esperienze di lavoro degli anni precedenti. Metodo biografico.
Valutiamo il lavoro svolto attraverso il Blog, un vero Diario Professionale online.
giovedì 7 gennaio 2016
PISA - Le competenze degli studenti del futuro
Le competenze degli studenti del futuro
Ai futuri datori di lavoro interessa soprattutto sapere come se la cavano gli studenti con le abilità necessarie per stare al passo con i tempi, come il problem solving collaborativo, il pensiero critico e la conoscenza globale. Nel sondare quelle abilità il programma PISA aiuta i sistemi educativi a capirne l’importanza e a trasmetterle alle nuove generazioni.[Leggi l'articolo]
PISA «Programme for International Student Assessment»
venerdì 1 gennaio 2016
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